ANC Segrate

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sabato 12 luglio 2014

parroco, sindaco e maresciallo

mar. ord. Andrea Marino

2 luglio 2014, Oppido Mamertina, provincia di Reggio Calabria, 5356 abitanti, 4 frazioni, 18 fra cappelle e santuari, 4 cosche di ‘ndrangheta.
Durante la processione il parroco di Tresilico, don Benedetto Rustico (un prete che è cugino dei Rustico, i Rustico che sono gli alleati storici dei Mazzagatti in una faida infinita che ha terrorizzato questo paese) ha guardato immobile la staua di Maria Vergine delle Grazie che si piegava leggermente verso il balcone di quel palazzo di tre piani dove risiede Don Peppe Mazzagatti, boss di Oppido, condannato all’ergastolo per omicidio e agli arresti domiciliari per motivi di salute.

Un secondo dopo il maresciallo dei carabinieri Andrea Marino ha richiamato i suoi due brigadieri lasciando il corteo per avviare subito le indagini.

Il sindaco Domenico Giannetta ha visto andare i carabinieri, ma lui è rimasto, alle sue spalle gli assessori e il comandante dei vigili.




"Il maresciallo dei Carabinieri di Oppido Mamertina, Andrea Marino, si è scostato rispetto alla processione per compiere gli atti di polizia giudiziaria, ovvero per poter con una telecamera il gesto dell’inchino davanti all’abitazione del boss, e procedere all’identificazione sia dei portatori della statua sia di chi ha dato l’ordine di compiere questo gesto", ha riferito il comandante provinciale dei Carabinieri di Reggio Calabria, il colonnello Lorenzo Falferi.

Grazie al filmato del maresciallo Marino sono state identificate le 25 persone che trasportavano la statua della Madonna che avrebbe compiuto l'inchino al boss a Oppido Mamertina. 

Scrive il maresciallo su Facebook: “La 'ndrangheta, che a Oppido esiste, è una forma odiosa di sopraffazione fra esseri umani, è basata su regole poco democratiche, uccide ed è venditrice di morte; Oppido e gli oppidesi hanno vissuto passivamente ed ammutoliti cruente faide di cui oggi ancora in tanti portano addosso i segni.  Il piagnisteo non giova a nulla, al pari del nascondimento. Servono azioni concrete”.


Questa è l’essenza dell’essere carabiniere: la giustizia prima di tutto e l’onestà intellettuale come obbligo morale e civile.

Un ringraziamento al maresciallo Andrea Marino e ai suoi carabinieri che con un semplice gesto hanno dato onore all’Arma e un grande esempio a tutti.


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