ANC Segrate

Associazione Nazionale Carabinieri
sezione di Segrate (MI)
email: anc.segrate@gmail.com

martedì 30 dicembre 2014

bilancio 2014 a Milano e Monza


In conclusione dell’anno 2014, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Milano ha comunicato il bilancio delle attività svolte. 
Gli episodi delittuosi nella provincia fanno registrare un decremento complessivo pari al 6,8%. Su di un totale di oltre 240mila reati denunciati, l’Arma ha proceduto per il 70% di essi. 
Sono state tratte in arresto oltre 5500 persone e denunciate in stato di libertà 14.044, con un incremento di quasi il 2%, rispetto all’anno precedente. 

Nel 2014 gli omicidi sono aumentati rispetto all’anno precedente, tuttavia ci sono stati  importanti successi investigativi.
Tra gli episodi più eclatanti si ricordano: a marzo l’arresto dei mandanti e degli esecutori dell’omicidio di Paolo Vivacqua; sempre nel mese di marzo, l’identificazione e la cattura dell’assassino di Franco Cangini; nel mese di giugno l’arresto di nove persone per l’omicidio di Pietro Mannisi e il fermo di Carlo Lissi per il triplice omicidio della moglie e dei due figli, commesso a Motta Visconti; in agosto, l’arresto di un pericoloso criminale albanese, Stefan Paskali, responsabile a Milano dell’uccisione a colpi di pistola di due persone e del ferimento di una terza; a novembre, a poche ore dal crimine, l’arresto del sudamericano responsabile dell’accoltellamento e della morte di un giovane italiano, Andrea Pobbiati; a dicembre la soluzione di un caso vecchio di quasi 40 anni: l’omicidio, verificatosi a Milano, nell’ottobre del 1976, di Giuseppe De Rosa, grazie all’identificazione del responsabile, Rocco Papalia.

Il 2014 ha assicurato significativi risultati nell’attività di contrasto alla criminalità organizzata. Tra le inchieste più importanti c'è quella conclusasi a gennaio, nei confronti di alcuni appartenenti alla cosca ‘ndranghetista Barbaro – Papalia, attivi nell’hinterland milanese,  e quella di dicembre contro la cosca Branca, diretta emanazione delle famiglie Libri, De Stefano e Tegano, originarie di Reggio Calabria. 

Entrambe le operazioni hanno consentito di acquisire gravi e significativi elementi di responsabilità, in relazione all’infiltrazione nel settore economico-imprenditoriale lombardo.

Particolare attenzione è stata posta all’attività di contrasto delle rapine e dei furti in abitazione. C'è stato un decremento di circa il 32 % per le prime, mentre i secondi hanno avuto un lieve aumento, pari al 2 %, rispetto ai valori del 2013. A fronte di oltre 300 furti in abitazione scoperti, nel 2014 i Carabinieri hanno proceduto all’arresto di 100 malviventi.

Nell’ambito del contrasto alla criminalità ordinaria i Carabinieri hanno ottenuto risultati di rilievo contro sodalizi criminali particolarmente aggressivi ed organizzati: l’operazione “SCANIA” coordinata da Monza; l’esecuzione delle ordinanze di custodia cautelare in carcere nei confronti degli autori del colpo presso la multinazionale della moda “Dolce e Gabbana” di Legnano; alla fine dell’anno, l’operazione “FIESTA”, che ha permesso di smantellare un gruppo criminale responsabile di almeno 52 furti aggravati, commessi in danno di esercizi commerciali.

Le gang di strada sono state oggetto dell’attività repressiva dei Carabinieri di Milano che, per esempio, dopo un’articolata indagine hanno smantellato un branco composto da 12 persone.


Confermato l’impegno anche contro i reati legati agli stupefacenti e le operazioni di servizio hanno inteso contrastare il fenomeno ad ogni livello, dallo spaccio di strada, sino al traffico internazionale di stupefacenti. Sono stati arrestati oltre 800 spacciatori e sequestrati 938 Kg di hashish, 241 Kg di eroina (dei quali oltre 30 a Segrate), 139 Kg di marijuana, 45 Kg di cocaina e 114 Kg altre di droghe sintetiche.
Su richiesta delle autorità scolastiche e in cooperazione con i Carabinieri Cinofili, in più occasioni sono stati ispezionati alcuni istituti superiori delle province di Milano e Monza Brianza. 


Di tutto rilievo l’indagine che, nel quartiere cinese di Milano, ha smantellato un sodalizio criminale composto da giovani cinesi, dediti all’estorsione ai danni di connazionali, allo sfruttamento di prostitute orientali ed allo spaccio di stupefacenti, a base di metamfetamina cloridrata, con il sequestro di un carico con un valore complessivo di oltre un milione di euro.
Degna di menzione l’operazione di servizio che, a Monza, nel quartiere di San Fruttuoso, ha permesso di aggredire una centrale di spaccio per la cocaina e l’hashish, gestita da rom italiani di etnia Sinti: sono stati identificati 65 assuntori di stupefacente e documentati duemila episodi di cessioni di sostanze illegali.



venerdì 26 dicembre 2014

nuovo comandante generale


Tullio Del Sette è il nuovo comandante generale dell’Arma dei Carabinieri.
Generale di Corpo d'Armata Tullio Del Sette è nato nel 1951 a Bevagna (Perugia). Figlio di un appuntato, ha intrapreso la carriera militare nel 1970, frequentando i corsi dell'Accademia Militare di Modena e della Scuola di Applicazione Carabinieri di Roma. Attualmente ricopre il ruolo di Capo di gabinetto del ministro della Difesa, Pinotti. 


Dal 1° gennaio 2013 al 23 giugno 2014 è stato Comandante Interregionale Carabinieri “Podgora” in Roma, incarico retto, a partire dall'8 luglio 2013, insieme alla carica di Vice Comandante Generale dell'Arma dei Carabinieri.

Da Ufficiale Inferiore, è stato Comandante di Plotone del I Battaglione della Scuola Allievi Carabinieri di Roma e dell'Accademia Militare di Modena, quindi Comandante delle Compagnie di Spoleto, Perugia, Roma-San Pietro e Roma-Centro.
Da Ufficiale Superiore ha retto i Comandi Provinciali Carabinieri di Pisa e Torino. Ha altresì ricoperto significativi incarichi di Stato Maggiore sia presso il Comando Generale dell'Arma dei Carabinieri, dove è stato Capo Sezione e Capo Ufficio dell'Ufficio Pubbliche Relazioni e, successivamente, Capo del I Reparto, sia presso la Regione Carabinieri Campania, in qualità di Capo di Stato Maggiore.

Da Generale di Brigata e di Divisione, è stato Comandante della Regione Carabinieri Toscana in Firenze, che ha intrapreso nel grado di Colonnello, e Capo Ufficio Legislativo del Ministero della Difesa per oltre sette anni.

Promosso Generale di Corpo d'Armata nel 2012, ha retto gli incarichi di Comandante Unità Mobili e Specializzate Carabinieri “Palidoro” in Roma.


Ufficiali che l'hanno conosciuto lo stimano come persona moderata, un buon ascoltatore attento ai bisogni degli altri, anche di coloro di grado molto inferiore al suo.

I nostri migliori auguri al nuovo comandante generale che dovrà cercare di ottenere grandi risultati con scarsi mezzi.


mercoledì 24 dicembre 2014

operazione Natale dei NAS

Via Paolo Sarpi
Milano, “Operazione Natale”: i Nas sequestrano due tonnellate di carne avariati

23 dicembre. I carabinieri dei Nas hanno sequestrato oltre due tonnellate di carne e pesce avariati, invasi da parassiti e conservati in modo non idoneo. I sequestri sono avvenuti nella zona di via Paolo Sarpi, nella cosiddetta "Chinatown" di Milano.

I titolari di quattro ristoranti sono stati denunciati. Anche l'anno scorso i carabinieri dei NAS (Nuclei anti-Sofisticazioni e Sanità) di Milano avevano sequestrato oltre cinque tonnellate di carne avariata e scaduta da anni, per un valore di oltre 60mila euro.



(Nella sezione di Segrate abbiamo festeggiato con il tradizionale panettone, al 100% made in Italy)


sabato 20 dicembre 2014

operazione Fiesta

auto rubate usate come arieti

20 dicembre 2014. I carabinieri del nucleo investigativo di Monza hanno sgominato una banda di rapinatori e ladri attiva nella nostra zona e in altre province della Lombardia. A finire in carcere, in seguito a un'ordinanza di custodia cautelare per 15 persone emessa dal gip di Monza, sono otto banditi.
Le indagini, durate circa sei mesi, hanno permesso l'identificazione di venticinque persone, tutte di origine romena e di etnia rom, organizzate in una banda strutturata
ritenuta responsabile di "associazione a delinquere per la commissione dei reati di rapina e furto aggravato in concorso".  Si ritiene che abbiano realizzato calmeno 52 furti, rapine e spaccate nelle province di Milano, Monza, Bergamo, Como e Brescia.
Gli indagati erano divisi in tre bande, fatte di capi e ”manovalanza”, arruolata volta per volta in vari campi nomadi, in base alla “pianificazione” dei furti, secondo quanto hanno spiegato in una nota i carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza, comandati dal ten. colonnello Giuliano Gerbo (nella fotografia sotto con il nostro luogoten. Luigi Ricciardi).

Gerbo a Segrate

Il cosiddetto “gruppo Catalin”, contava su 9 membri, faceva capo ad Achim Gheorghe Nicolae detto “Catalin”. Questa banda aveva base a Trezzo d'Adda, e si spostava per i colpi nella provincia di Monza, ma anche in quella di Bergamo.
Aveva il suo leader in Nicolae Covaci, invece, la banda “Cocos”, chiamata così dal soprannome del suo capo. Ventinove anni, già identificato con cinque diverse identità. Come ha speigato Gerbo: "si tratta di un soggetto di elevata caratura criminale che, nel corso delle indagini, è risultato attorniato da un folto numero di connazionali impegnati con lui, a vario titolo, nella realizzazione di numerosi furti perpetrati nelle province di Monza e Brianza e Milano. Il gruppo, quando non impegnato nei delitti, è essenzialmente stanziante nei comuni di Cinisello Balsamo, e Sesto San Giovanni, ove hanno sede gli insediamenti di campi nomadi nei quali la maggior parte dei componenti dimora".
Era un uomo di Cocos, invece, anche Dobrin Carp, detto ”Samir”,  il numero uno della terza banda individuata e sgominata dai carabinieri del Nucleo monzese.

"Particolarmente pericoloso", viene definito Samir. Uno senza scrupoli, perché in caso di fuga "incapace di fermarsi dinanzi a nulla e tantomeno di fronte alle pattuglie delle forze dell’ordine da lui speronate". Inoltre, "ha mostrato di essere particolarmente versatile, perché capace di adattarsi e collaborare con i membri anche del gruppo di Catalin".
L'operazione è scattata all'alba in alcuni campi nomadi tra Trezzo Sull'Adda e Cinisello Balsamo. La banda rubava soprattutto oggetti preziosi e abbigliamento nei negozi dei grandi magazzi. Per sfondare vetrine e saracinesca utilizzavano automobili rubate in precedenza.



alcuni precedenti successi degli investigatori di Monza

articolo sul Corriere della Sera                     articolo sull Eco di Bergamo

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Ricordiamo come lo scorso mese di maggio i carabinieri di Vimercate avevano già sgominato un'altra banda di rom, che imperversavano in Brianza e nella nostra zona, come raccontato nel filmato sotto:



giovedì 18 dicembre 2014

brigadiere disarmato blocca tre pericolosi malviventi


Altamura, cittadina dell’entroterra barese, è stata teatro di un evento che costituisce un’ulteriore testimonianza di come il senso del dovere e lo spirito di sacrificio, più che i requisiti professionali, siano doti caratteriali connaturate nell’uomo carabiniere, quanto la solidarietà e l’onestà; l’addestramento le affina e le indirizza in senso operativo.

Verso le ore 21 dell’11 febbraio 2006, il brigadiere Giuseppe Fiore, effettivo alla Compagnia Carabinieri, Aliquota Radiomobile, stava rientrando a casa con la propria auto in compagnia della moglie e dei due figli piccoli, percorrendo una via periferica, quando la sua attenzione è stata attratta da una autovettura con i fari accesi a bordo strada, in prossimità di altre parcheggiate. All’interno dell’auto il brigadiere è riuscito a scorgere quattro individui, tra i quali un noto malvivente, sorvegliato speciale, molto pericoloso e un altro che, sceso dall’auto, con un gesto fulmineo infrangeva il vetro di una vettura parcheggiata e vi entrava.

Il brigadiere, resosi conto di assistere a un furto, nonostante fosse disarmato, ha appartato la propria auto con la famiglia e, avvicinandosi di corsa verso il malvivente che stava armeggiando sotto il cruscotto, ha avvertito la Centrale Operativa chiedendo rinforzi. Il ladro, accortosi della manovra, ha tentato di rientrare nella sua auto ma è stato bloccato dal militare, a sua volta aggredito da uno degli altri tre soggetti. Nel corso della furibonda colluttazione il primo delinquente è riuscito a fuggire a piedi, ma Fiore ha immobilizzato gli altri tre, compreso il pericoloso pregiudicato. L’arrivo dell’autoradio inviata dalla Centrale ha posto termine alla difficile situazione: arrestati i malfattori, è stato possibile tranquillizzare moglie e figli del brigadiere che avevano assistito atterriti alla scena.

La vigilanza,insegnano alle scuole dell’Arma, non è solo un’attività del servizio di prevenzione: per il carabiniere dev’essere un’abitudine mentale; non che ci si debba sempre guardare intorno con sospetto, basta osservare, abituando però il cervello all’attenzione, per cogliere eventuali sfumature “interessanti”, che qualificano o alterano l’ambiente. Come ha fatto il bravo Giuseppe Fiore.

 fonte:  www.carabinieri.it

mercoledì 17 dicembre 2014

un inseguimento fruttuoso


gazzella del NORM di San Donato

17 dicembre 2014. Quasi dieci chili di eroina sono stati sequestrati dai carabinieri della Compagnia di San Donato Milanese nell'abitazione di Peschiera Borromeo di una 44enne incensurata di origine romena. 
La donna era stata fermata insieme con un 36enne nato in Albania 
dopo che l'Audi A2 sulla quale viaggivano aveva cercato di evitare un posto di blocco sulla SP 415 "Paullese".
Quando i militari hanno visto l'auto fare inversione di marcia a velocità elevata, hanno deciso di inseguirla per controllare chi c'era a bordo. L'uomo, incensurato, è risultato essere senza fissa dimora, e così i carabinieri hanno deciso di perquisire l'appartamento della donna a Peschiera, scoprendo la droga. I due sono stati arrestati per detenzione di stupefacenti a fini di spaccio.

fonte: www.ilgiorno.it

Complimenti agli amici del NORM della nostra Compagnia, che non abbassano mai la guardia.

sabato 13 dicembre 2014

cena natalizia

presidente e sindaco

Sabato 13 dicembre, presso il ristorante dell'hotel NH di Milano Due, ci siamo scambiati gli auguri durante la tradizionale cena natalizia.
Presenti numerosi i nostri amici carabinieri di Segrate e della compagnia di San Donato Milanese, compresi un paio di ufficiali che purtroppo sono stati trasferiti altrove.

il giovane tenente e altri ufficiali

mercoledì 10 dicembre 2014

avvicendamento alla Pastrengo

gen. Vincenzo Coppola
Avvicendamento al vertice della divisione interregionale "Pastrengo" di Milano, che copre il territorio delle legioni Lombardia, Liguria, Piemonte e Val d'Aosta.
Ieri l'alto comando è stato assunto dal generale di divisione Vincenzo Coppola che subentra al generale Marco Scursatone.
Il generale Coppola, di 60 anni, ex-allievo della scuola militare Nunziatella di Napoli, ha lasciato il comando della divisione Unità Mobili dei Carabinieri di Roma. Precedentemente era stato al vertice della Legione Carabinieri Sicilia e vice-comandante della divisione interregionale "Ogaden" di Napoli.

Il generale Coppola in numerose occasioni ha mostrato la sua vicinanza e gratitudine al personale di ANC per l'incessante attività di servizio svolta al solo fine di contribuire alla sicurezza dei cittadini, e per gli ottimi risultati raggiunti.
Coppola intende porre particolare attenzione ha posto all'intensificazione dei servizi preventivi e di controllo del territorio, soprattutto nelle fasce orarie più sensibili e nelle aree a maggior rischio, per garantire ai cittadini la miglior sicurezza possibile, ricordando l'importanza strategica della presenza capillare dell'Arma sul territorio.




martedì 9 dicembre 2014

un contesto non facile



Sgominata banda di albanesi che imperversava nella nostra zona con furti, spaccate e perfino rapine.
I Carabinieri del Nucleo operativo del luogotenente Germano Montanari (nella foto sopra) della Compagnia di Merate, comandata dal capitano Roberto De Paoli, ne hanno scoperti almeno tredici, ma si presume che il numero sia destinato di gran lunga a salire. In manette per la serie interminabile di rapine sono finite sei persone, contro altre sette è stato emesso un ordine di arresto ma al momento risultano latitanti. Si tratta di cittadini albanesi rintracciati tra la Brianza, la Bergamasca e il Milanese.




Identificare loro e i loro complici ancora latitanti non è stato semplice, gli investigatori della sezione scientifica li hanno pedinati e seguiti in mezza Lombardia, giorno e notte, per centinaia di chilometri.
Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore Cinzia Citterio, sono scattate in seguito ad un colpo nel bar di una stazione di rifornimento di Paderno d'Adda compiuto il 21 luglio. Grazie ai filmati registrati da alcune telecamere installate in paese i militari sono riusciti a individuare uno dei componenti del commando. Da lì in poi è stato tutto lavoro vecchia maniera, un compito estremamente difficile e complicato perché i ladri hanno utilizzato anche auto “pulite” e hanno organizzato servizi di vere e proprie “staffette”, sia per lanciare l'allarme in caso di problemi, sia per assicurarsi sempre una via di fuga sicura. Durante gli accertamenti è emerso che oltre a razziare abitazioni e locali pubblici, provocando migliaia di euro di danni ogni volta, in diverse occasione hanno lanciato anche grosse pietre contro le vittime di turno e i proprietari degli esercizi commerciali presi di mira.
 “Una brillante operazione”, ha commentato soddisfatto il tenente colonnello Rocco Italiano, comandante provinciale dell'Arma lecchese. I complimenti agli operatori del 112 sono giunti anche dal procuratore capo Antonio Chiappani, anche perché l'operazione, nome in codice “Crackdown” è stata compiuta in un contesto, anche legislativo, non facile.

fonte: www.ilgiorno.it


mercoledì 3 dicembre 2014

inaugurata nuova sede di Milano

cortile della caserma

Milano, 3 dicembre.  E' stata inaugurata oggi, nella caserma di via Lamarmora a Milano, la nuova sede dell'Associazione nazionale dei carabinieri in Lombardia. La sede è stata intitolata al brigadiere Giuseppe Ugolini.
All'evento è intervenuto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, che ha sottolineato come l'Arma dei Carabinieri "rappresenta un punto di riferimento stabile per tutti i cittadini e soprattutto per chi è in difficoltà". Il governatore ha anche assicurato che la Regione Lombardia continuerà ad investire "sulla sicurezza" e farà di tutto "perché il livello di sicurezza non cali".



"L'Arma dei Carabinieri - ha aggiunto il presidente Maroni - merita, oltre al riconoscimento dei cittadini e delle Istituzioni, anche un aiuto concreto per adempiere al meglio ai suoi compiti. Investire sulla sicurezza dei cittadini è un'azione che va fatta, che le Istituzioni devono fare e che noi continueremo a fare, nonostante i tagli del Governo".




il sito di ANC Milano

venerdì 28 novembre 2014

cittadini che collaborano

periferia di Milano

"Assistiamo a scene d’ogni tipo ... sotto gli occhi di donne e bimbi... Abbiamo notato traffici equivoci di cessione di stupefacente... Ci sono state risse con danneggiamento delle vetture in sosta... C’è il disagio di anziani a rincasare nel tardo pomeriggio e nelle ore serali a causa dell’atteggiamento molesto e aggressivo...".
La segnalazione, prima di essere consegnata in commissariato, è stata "trattata" per darle un italiano burocratico; l’ha scritta un gruppo di residenti delle case popolari dello Stadera. Questa che avete letto è soltanto l’introduzione. Poi seguono spiegazioni, descrizioni fisiche di violenti e spacciatori (quando si riesce, vengono forniti anche nomi e cognomi); in allegato ci sono le fotografie scattate con i cellulari e stampate a colori, i disegni a biro del cortile con le X a segnare i punti della compravendita di droga, le targhe delle macchine dei balordi, i giorni della settimana nei quali l’«attività» è più intensa e tra parentesi gli orari precisi. Alla fine non è una segnalazione ma un dossier. Gran parte dei 18 arresti nell’ultimo mese nei quartieri popolari di Corvetto, Gratosoglio e Stadera, è nata qui. Da queste righe dei cittadini di via Neera. I quali siccome non bastava, hanno messo a disposizione i propri appartamenti e i garage per gli appostamenti dei poliziotti. 
(...)
Sia il questore Luigi Savina sia il comandante provinciale dei carabinieri, generale Maurizio Stefanizzi evidenziano ed elogiano la «vigilanza» dei milanesi.  


clicca per ingrandire
Stefanizzi (nella foto sopra con i nostri amici di Trezzo sull'Adda, il ten. Pierluigi Grassi di ANC Carugate e con il capitano Marco D'Aleo di Vimercate) si è soffermato sull’emergenza delle case popolari, riconoscendo il valore del contributo che i cittadini riescono a dare quando, naturalmente, rispettano i ruoli, non sconfinano, non giocano a fare gli "sbirri". 

Naturalmente "vigilare" nei quartieri di frontiera può comportare dei rischi.
A Calvairate-Molise, Sanija Osman Ramadan, coraggiosa nell’opporsi agli abusivi e informare le forze dell’ordine, s’è vista la porta di casa bruciata (due volte).
Nel quartiere Baggio, in via Quarti, un’anziana che ha osato protestare contro i malaffari di occupanti rom è stata minacciata di morte.
Eppure, non ci fossero certi abitanti, forse anche in via Quarti molte indagini non sarebbero state chiuse. E senza la decisa collaborazione di alcune settantenni che avevano parzialmente riconosciuto gli squadristi, non ci sarebbero stati i primi indagati per l’assalto al circolo del Pd in via Mompiani. E ancora, senza le «sollevazioni popolari» di via Pascarella, sarebbe meno facile per polizia e carabinieri conoscere in tempo reale le mosse dei delinquenti di Quarto Oggiaro che si riuniscono nei locali occupati.
Collaborazione, s’è detto prima. Ci sono due signore, abitano in via Gratosoglio. Da sole, con appostamenti degni dei migliori investigatori, hanno ricostruito l’assetto di una banda di una ventina di adolescenti bulli di quartieri: picchiavano e rapinavano i passanti. Le donne hanno consegnato il "lavoro" al vicequestore Angelo De Simone, dirigente del commissariato Scalo Romana e sostenitore del canale cittadini-inquirenti. Sono partite le retate e della banda oggi non c’è traccia.
Il tema ampio e articolato della casa, in particolare delle case popolari, non è un elenco di contrapposizioni, di schieramenti. Ma il tema, questo sì, comporta delle scelte di campo. 


    Andrea Galli

articolo completo su: milano.corriere.it

lunedì 17 novembre 2014

piovono pietre

oggi a Milano

Persiste il maltempo su tutta la Lombardia. Sui nostri amici del terzo battaglione "Lombardia" oggi piovono in testa anche pietre.
Durante lo sgombero di un appartamento Aler occupato abusivamente, nel quartiere Giambellino di Milano, decine di manifestanti hanno sfogato la loro rabbia su Polizia e Carabinieri lanciando pietre, pezzi di cemento, estintori e altri oggetto contundenti. Un poliziotto e cinque carabinieri sono rimasti feriti.

articolo con immagini da: www.ilgiorno.it

La maggior parte della popolazione di Milano, esasperata dal fenomeno in forte crescita delle occupazioni abusive delle case popolari (oltre 4mila appartamenti occupati), parteggia sicuramente per le forze dell'ordine e vorrebbe vederle più spesso nei quartieri periferici.

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Sotto: il terzo btg quest'estate nel cortile della caserma di Via Lamarmora.

clicca per ingrandire
Anche la bandiera di ANC Segrate alla festa dei due secoli nella caserma di Via Lamarmora:



martedì 4 novembre 2014

ultimo successo degli investigatori di Monza

il comando di Via Volturno a Monza

Stamattina a Caronno Pertusella i carabinieri del Nucleo investigativo di Monza hanno arrestato 4 componenti di una banda di rapinatori a furgoni portavalori. 
Gli arresti rappresentano l’epilogo di una complessa attività investigativa che si protraeva 
da agosto, data in cui i militari sono intervenuti unitamente ai colleghi di Desio in seguito ad una rapina ai danni di un furgone portavalori a Cesano Maderno. 
I primi sviluppi hanno consentito di identificare uno dei componenti della banda
e tramite quest’ultimo è stato possibile identificare gli altri.  

fonte: www.ilgiorno.it


le armi sequestrate

Dopo una rapina a un portavalori avvenuta davanti all’ufficio postale di Cesano Maderno, il 1 agosto scorso, i militari sono riusciti a risalire a Luciano Zaccagnino, un insospettabile imprenditore titolare della carpenteria "Inox Fer" a Caronno, il basista della banda. Proprio a Caronno, davanti al capannone della ditta, i carabinieri di Monza hanno atteso l’arrivo degli altri tre componenti della banda, (due dei quali pregiudicati) che si muovevano a bordo di un furgone.
Al loro arrivo hanno bloccato il mezzo dentro al quale hanno rinvenuto numerose armi, anche kalashnikov, giubbe antiproiettile, passamontagna, munizioni e persino una tanica di benzina con innesco da utilizzare verosimilmente per incendiare il furgone dopo una futura rapina. Nella carpenteria i militari hanno rinvenuto altre armi, silenziatori, munizioni, radio portatili, diverse migliaia di euro e alcune centinaia di franchi svizzeri. 
I quattro sono in carcere a Busto Arsizio accusati di favoreggiamento personale, porto abusivo di armi da guerra e comuni da sparo e armi clandestine, detenzione a fine di spaccio di stupefacenti. Non è escluso che i quattro, oltre alla rapina portata a termine ad agosto a Cesano Maderno, si siano resi protagonisti di altri colpi nella provincia di Monza e Brianza. In corso in tal senso ulteriori accertamenti. 

L'elemento più pericoloso tra gli arrestati dai Carabinieri di Monza, Giovanni Misso, nato nel 1954 a Genova, il 16 ottobre scorso era sfuggito all’arresto durante un'operazione congiunta dei Carabinieri e della Squadra Mobile di Pescara.  Il Misso, soprannominato "Golia", aveva scontato una ventina di anni di carcere per aver ucciso un carabiniere di scorta che, nel 1977, stava trasferendo in carcere un arrestato che gli uomini del livornese volevano liberare. Condannato all'ergastolo, ha beneficiato di significative riduzioni di pena.



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Il paziente lavoro dei "segugi" di Monza aveva guadagnato le prime pagine dei giornali anche lo scorso mese di marzo, con il successo dell'operazione "Girasole":

"Quindici banche, due uffici postali ed una gioielleria assaltata, per complessivi 192mila euro di bottino complessivo. Sono i numeri dell’operazione Girasole condotta dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Monza, comandati dal maggiore Giuliano Gerbo (che negli anni precedenti operava anche a Segrate), che ha portato in carcere una banda di Quarto Oggiaro, in tutto 10 rapinatori, sette arrestati venerdì mattina, che usava trovarsi in un bar del quartiere, il “Girasole”. 

Giuliano Gerbo

Numerosi gli istituti di credito brianzoli dove la banda avrebbe fatto i colpi: la Banca Popolare di Lodi di Carate Brianza, assaltata tre volte, la Banca Popolare di Milano (agenzie di Nova Milanese e Bovisio Masciago), la Banca Popolare Commercio e Industria di Solaro, la Unicredit a Monza, l’agenzia di Seveso della Popolare di Lodi, l’ufficio postale, sempre a Seveso, il Banco Desio di Cesano Maderno, e la Bcc di Carugate, agenzia di Cambiago. Tutte rapine commesse nel corso del 2011, e nei primi mesi del 2012. Colpi da un minimo di 700 euro a un massimo di 25mila euro."

fonte: "il Cittadino di Monza"

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l'operazione Carillon




Tredici persone arrestate tra Monza e Milano. L’accusa: associazione a delinquere, favoreggiamento personale, porto di armi clandestine, rapina pluriaggravata, ricettazione, sequestro di persona, tentato omicidio, detenzione e spaccio sostanze stupefacenti, nonché detenzione di segni distintivi, in uso alle forze di polizia.

Fantasia al posto delle pistole

Sapevano quando e dove avrebbero colpito, ma intervenire durante la rapina sarebbe stato troppo pericoloso.
Quella banda di criminali la tenevano d'occhio da troppe settimane per non avere capito che un arresto in flagranza avrebbe potuto trasformarsi in una sanguinosa sparatoria.
Così, i carabinieri di Monza, coordinati dal pm Donata Costa, hanno deciso aggiungere ai tradizionali sistemid'indagine alcuni diversivi da "gangster movie" per mandare a monte gli assalti. 

camuffamento

Esempio: lo scorso 3 novembre a Mariano Comense, col comandante del nucleo investigativo di Monza,il tenente colonnello Giuliano Gerbo travestito da capo della protezione civile, i Carabinieri hanno addirittura evacuato il palazzo dove si trovava l'ufficio postale finito nel mirino dei rapinatori simulando una fuga di gas.
Fantasia al posto delle pistole.

Grazie alla quale i carabinieri sono comunque riusciti a mettere le mani su di un gruppo di criminali composto da 12 persone, accusate a vario titolo di associazione a delinquere, favoreggiamento personale, porto di armi clandestine, rapina pluriaggravata, ricettazione, sequestro di persona, tentato omicidio, detenzione e spaccio sostanze stupefacenti, nonché detenzione di segni distintivi, in uso alle forze di polizia. Fra il novembre del 2013 e il novembre 2014 avrebbero messo a segno 14 rapine fra le province di Monza, Como, Milano, ma anche nel Canton Ticino e in Liguria. I loro bersagli erano tutte quelle attività che dispongono di danaro contante: centri Snai, centri commerciali, aziende private, stazioni di servizio e furgoni portavalori.
Partendo da una targa rubata usata durante un colpo, i carabinieri sono riusciti a ricostruire l'organigramma della banda e il loro modus operandi. Che si trattasse di gente con pochi scrupoli, lo aveva capito anche uno dei componenti della gang, il quale, arrestato dopo un colpo a Paderno, ha reso agli inquirenti dichiarazioni "illuminanti", come vengono definite negli atti dell'inchiesta. "Avevo deciso che non volevo avere più niente a che fare con Gianni e Davide", ammette l'indagato, riferendosi a Gianni Misso e al suo braccio destro, Davide Galullo. "Mi sembravano persone troppo pericolose, l'ho capito dai loro racconti", racconta l'anello debole della banda. Nel gruppo non c'erano solo banditi di lungo corso, ma anche un tecnico informatico di Limbiate che, perso il lavoro, si è dato al crimine.


  Berni Federico

fonte: archivio del Corriere della Sera, 12 febbraio 2015


vedi anche: droga, usura, estorsioni e rapine



sabato 1 novembre 2014

basta fango !



Lo sfogo di Ultimo: «Basta fango»

«E adesso basta». Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo, non ne può più di bugie e insinuazioni, di «trasmissioni a senso unico, come l’ultima puntata di Servizio pubblico», che per parlare di Trattativa Stato-Mafia ha ospitato il condannato Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco mafioso di Palermo, don Vito, che alcuni pm descrivono come un mentitore seriale e fabbricatore di documenti falsi. In trasmissione c’era anche Sabina Guzzanti, la regista del film flop proprio su quella “trattativa” che nessuno, dopo anni, è riuscito a dimostrare. E su di lei, Ultimo ci va giù durissimo.

Ultimo è il carabiniere noto nel mondo per aver catturato Totò Riina, il capo dei capi codi Cosa nostra, dopo 23 anni di latitanza. Lui e i suoi uomini lo hanno consegnato alla giustizia e a una vita di carcere duro. 



 

Lo hanno fatto insieme all’ex generale del Ros, Mario Mori, e agli uomini di quel Raggruppamento operativo speciale che da eroi, perché tale è chi decapita una mafia potente che aveva colpito al cuore lo Stato uccidendo Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, diventano imputati, poi sempre assolti, accusati di non aver perquisito il covo del Padrino, di avere, con coscienza, evitato di catturare Bernardo Provenzano, e in definitiva di essersi piegati di fronte all’anti-Stato, trattando una resa che sarebbe stata ignobile per uomini di tal fatta.
Balle, clamorose balle che tendono a dipingere gli uomini del Ros come criminali. Ed eccolo lo sfogo del Capitano Ultimo raccolto da Il Tempo e dal sito "Censurati.it"  sgorgato dopo le parole di Ciancimino e Guzzanti da Santoro: «C’è gente che ha fatto carriera e soldi facendo il professionista dell’antimafia a tempo pieno. Vorrei mettere a confronto la busta paga di certi esperti mafiologi con la mia e con quella di altri carabinieri che rischiano la pelle ogni giorno. Così il popolo saprebbe chi è che ha trattato, indirettamente, un profitto dalla “trattativa”...» .
Non ci sta, Ultimo, a passare per “trattativista” di quella mafia che ha contribuito a sradicare: «Macché trattativa. Noi (lui e Mori, ndr) siamo criminali senza guadagno. Questa lapidazione, queste violenze indegne sui nostri corpi, sono da brividi. I giovani devono stare lontano da questi cattivi maestri».
(...)
Poi Ultimo si sofferma con stizza sulle accuse che continuano a piovergli addosso sulla mancata perquisizione del covo di Riina, che gli è costato un processo finito con l’assoluzione: “Nessuno ricorda mai che la decisione di non perquisire il covo di Riina non l’ha presa il sottoscritto in solitudine e nemmeno il Ros, è stata concordata con la procura di Palermo».
Di Caprio conclude con un'esortazione: "voglio dire ai giovani carabinieri di avere fiducia e fede nell’arma, di avere fiducia nelle loro famiglie, nella povertà e nella semplicità, che è alla base della nostra legalità. Onore a tutti i carabinieri e a tutti i combattenti caduti contro la mafia, e massimo disprezzo nell’ingiustizia che la sostiene.

articolo completo su: www.iltempo.it


Non mancare, non delegare, trasforma la tua indignazione nell’esempio del fare per gli altri”     Sergio De Caprio


venerdì 24 ottobre 2014

i nuovi ladri di biciclette


I nuovi "ladri di biciclette" saccheggiano negozi di articoli di lusso, tanto che in appena tre colpi, avevano fatto un bottino di 230mila euro. Salvo seminare labili tracce che hanno consentito ai carabinieri di sgominare una banda ucraino-romena. Scoprendo poi come i ladri, tra una bici e l'altra, non disdegnassero abitazioni e profumerie ...
Il primo colpo in aprile quando, usando un autocarro come ariete, i banditi sfondano la vetrina di un negozio specializzato in bici da corsa. Nelle immagini delle telecamere si vedono poi tre soggetti mascherati balzare dentro e con un rapido passamano far sparire una decine di bici. Bottino 80mila euro. Una buona bici da corsa infatti arriva tranquillamente a 10mila euro, tanto che, come è successo lungo la Martesana, batterie di rapinatori pistola alla mano, fermano i cicloamatori per derubarli della loro preziosa bici.

cap. Pignatelli

I carabinieri di Sesto San Giovanni, guidati dal capitano Salvatore Pignatelli, raccolgono i primi indizi e focalizzano la loro attenzione su un gruppo di ucraini e romeni. Tra pedinamenti e intercettazioni, decifrano il loro modus operandi: i capi mandano avanti le loro donne per i sopralluoghi, poi ingaggiano la mano d'opera, rubano l'autocarro da usare come ariete e quindi partono all'assalto. In questo modo consumano altri due colpi a Cattolica, 100mila euro, e a Paderno, altri 50mila.
Ormai però gli investigatori hanno capito con chi hanno a che fare prima, con vari espedienti, mandano a vuoto una decina di colpi poi il 4 luglio tendono una trappola in via Teodosio a Milano e arrestano tre romeni. Quindi individuano nel pavese il capannone dove è stipata la refurtiva: le bici ultratecnologiche, ma anche bancali di altra merce, soprattutto costosi profumi griffati.
Ma a questo punto è ora di chiudere il cerchio sui capi dell'organizzazione. E l'altro giorno scattano le manette per i tre capi: due ucraini di 32 e 39 anni e un romeno di 37, residenti a Milano. Se la cavano con la denuncia le loro donne, quattro in tutto, incaricate della ricognizione prima dei colpi. Una verifica sul materiale trovato nel famoso capannone pavese, consente di scoprire come oltre ai negozi, di bici o profumi, nel mirino dell'organizzazione fossero finiti anche appartamenti di pregio, come quelli svaligiati in pieno centro il 19 e 20 maggio.

fonte: ilgiornale.it


martedì 21 ottobre 2014

occhio alla truffa

Vincenzo Panza


Sabato 25 ottobre, alle ore 16.30, presso il centro civico Verdi di via XXV Aprile a Segrate, si terrà un incontro intitolato "Occho alla Truffa"

Il relatore sarà il dottor Vincenzo Panza, nostro collega e già presidente della sezione ANC di Brugherio.





lunedì 20 ottobre 2014

lutto per il maresciallo emerito

il mar. Cau tra amici di ANC Gorgonzola

Esprimiamo profondo cordoglio per la morte del maresciallo emerito Francesco Cau, che ha operato a lungo nella nostra zona. Il funerale verrà celebrato oggi a Gessate.

Nato 87 anni fa in 
provincia di Nuoro (come il famoso ufficiale dei Carabinieri Lussorio Cau, medaglia d'oro al v.m.), ha dedicato tutta la sua vita lavorativa all'Arma. 

Negli anni '60 ha operato dalla stazione di Desio partecipando a operazioni importanti in un'epoca caratterizzata da omicidi, rapine ed estorsioni, dall'eversione legata alle frange estreme degli attivisti politici.  Con il suo impegno e un ottimo fiuto nelle indagini, riuscì a fare arrestare molti criminali.
Dal 1971 al 1985 è stato il comandante 
della stazione di Gorgonzola (al centro nella fotografia sopra);  da tutti i colleghi viene ricordato come persona riservata ma di grande generosità. Tra le sue ultime imprese, le indagini che hanno portato all'arresto dei cinque componenti della "banda Sgaramella", che avevano assassinato diversi tossicodipendenti nella zona della Martesana per cercare di controllare il mercato dello spaccio di stupefacenti.


 

martedì 7 ottobre 2014

brillante indagine fuori servizio

soprattutto moto Ducati e Yamaha


Una brillante indagine condotta da giovani carabinieri di Segrate sacrificando per mesi il loro tempo libero.

dal "Corriere della Sera":

Sgominata  banda di malviventi. Rispondevano ad annunci via Internet e rubavano le moto di grossa cilindrata in vendita

Un blitz nella notte, a Milano e provincia, dei carabinieri di San Donato Milanese e Segrate ha smantellato una banda di cinque pregiudicati coinvolti in rapine, furti e truffe finalizzate all'impossessamento di moto di grossa cilindrata. Altre 10 persone sono state denunciate in stato di libertà.
La banda operava tramite Internet: rispondeva agli annunci di motociclisti in buona fede, presentandosi agli incontri per visionare le moto, possibilmente nei garage dei venditori.
La sottrazione del mezzo avveniva in tre diversi modi: chiedendo di poter testare il mezzo e fuggendo una volta in sella; compiendo, nel periodo immediatamente successivo alla trattativa di vendita, il furto all'interno del garage; mediante truffa, ovvero veniva consegnato a pagamento della moto un assegno di provenienza illecita.

Tutti gli arrestati sono accusati di rapina, furto, truffa e ricettazione. Le indagini hanno permesso finora di accertare 68 colpi messi a segno ai danni di proprietari di moto di grossa cilindrata a partire dal 2006.  La banda, in cui c'era anche un meccanico, prediligeva gli ultimi modelli di Yamaha e Ducati che a volte rubava su commissione mentre in altri casi le moto venivano smontate e rivendute a pezzi. I carabinieri, infatti, hanno scoperto migliaia di pezzi di ricambio di probabile provenienza illecita in un magazzino nei pressi di Mel, in provincia di Belluno, in cui il gruppo conservava il materiale rubato. 

    25 giugno 2008


Alessandro Bassi

venerdì 3 ottobre 2014

sulle strade di Piacenza

appunt. Luca di Pietra
"I caduti devono essere il faro, l’esempio, l’ispirazione, ma anche il rispetto, quello che ci lega tutti alla stessa missione. Quando qualcuno ci lascia il vuoto è enorme, quando una divisa muore nell’adempimento del dovere chi rimane difficilmente riesce a sperare che si farà di tutto per capire il perché, per evitare o risparmiare un’altra vita, un’altra divisa."    Michele Rinelli
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Tutti sull'attenti per l'addio a Luca. «Il vostro papà è un eroe. Siate fieri di lui»

"Nei secoli fedele" è il motto dell'Arma dei Carabinieri e Luca, fedele al giuramento di servire lo Stato lo è stato fino all'ultimo, fino a quella tragica mattinata in cui ha perso la vita schiantandosi con la sua Fiat Bravo di servizio contro un autocarro durante un inseguimento di un'Audi rubata a Castelsangiovanni. Nell'impatto è rimasto gravemente ferito anche un suo collega, l'appuntato scelto Massimo Banci.
Dopo tanti anni alla stazione di Rivergaro, Luca da pochi giorni aveva coronato il sogno di indossare gli stivali del Nucleo Radiomobile di Piacenza. Era entusiasta e felice per quella nuova esperienza che avrebbe affrontato come sempre con dedizione e professionalità. E invece il destino ha voluto altro: "Luca ha dato la vita e ha vinto la morte donando un esempio che dovrà rimanere per sempre nei cuori di chi ha avuto la fortuna di incontrarlo e conoscerlo" dice un sacerdote durante le esequie che si sono tenute nella chiesa di Vigolzone nel pomeriggio del 2 ottobre.

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domenica 28 settembre 2014

piazza presidiata per 16 giorni

In occasione della mostra per il bicentenario, per 16 giorni i volontari di ANC hanno presidiato la piazza centrale di Segrate, in mezzo alla gente e accanto ai Carabinieri della compagnia di San Donato e del NORM di Milano.


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Sopra, foto-ricordo con il sindaco di Segrate e sullo sfondo i locali del centro culturale che ha ospitato la mostra.

  

Accanto al blindato con gli uomini del terzo battaglione "Lombardia".



La ns. Fernanda attorniata da alcuni dei volontari che hanno presenziato ogni giorno, ringraziamo anche in nostri amici di ANC Brugherio per l'aiuto, in particolare Luciano che ha trasmesso i valori dell'Arma alle scolaresche.



Foto di gruppo con ufficiale superiore in incognito ...


mercoledì 17 settembre 2014

fucili con matricola abrasa

il nuovo mar. e il vecchio app.sc.

Martedì 16 settembre i Carabinieri di Segrate hanno recuperato un armadio blindato contenente fucili e munizioni, abbandonato in un campo nella zona al confine con Peschiera Borromeo. Probabilmente si tratta di merce che scotta.

Una carabina da caccia a otturatore, un fucile sovrapposto e due altri fucili smontati e leggermente arrugginiti, con munizionamento e pezzi di ricambio. Secondo gli investigatori potrebbe essere il piccolo arsenale di una banda di malviventi operanti nella zona.
Due fucili hanno la matricola abrasa, quindi sarà difficile risalire alla loro provenienza.
Un altro fucile, invece, era il frutto di una razzia in un'abitazione avvenuta lo scorso mese di giugno nel vicino comune di Bussero
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vedi anche articolo su: www.ilgiorno.it