14 dicembre 2018 Stamattina a Milano il generale Antonio di Vita ha consegnato un encomio all'appuntato scelto Michele Capuano del NORM di Monza. Il nostro amico Michele Capuano aveva prestato servizio a Segrate dall'agosto 2002 fino al maggio 2005, poi dal settembre 2006 fino a novembre 2008; anche a Segrate si era distinto soprattutto per le sue doti operative nei pattugliamenti.
L'encomio si riferisce a un fatto di cronaca avvenuto a Monza mercoledì 29 novembre 2017. La vicenda comincia a Lissone verso le 15, quando due malviventi, un 40enne di Muggiò e un 25enne originario della provincia di Napoli, entrambi pregiudicati per reati contro il patrimonio, aggrediscono un uomo di 76 anni e - minacciandolo con i loro coltelli - si impadroniscono della sua Fiat Tipo.
Partono poi per scorrerie a bordo della vettura, a caccia di vecchiette da rapinare. La prima vittima è una donna di 84 anni incontrata lungo viale Regina Margherita alla quale sottraggono la borsetta sempre sotto la minaccia dei coltelli. Poi si spostano in pieno centro di Monzae rapinano una donna di 86 anni in via Carlo Alberto, alla quale strappano sempre la borsetta. Nel frattempo i Carabinieri di Monza sono stati allertati e inizia la caccia alla Fiat Tipo (modello recente). La pattuglia con Michele Capuanoalla guida di un Alfa Romeo 159 li intercetta poco distante, all’incrocio fra viale Regina Margherita e viale Cesare Battisti. Parte quindi l’inseguimento ad alta velocità, con vari testa-coda e manovre ad alto rischio. I due fuggitivi percorrono via Grossi, poi di nuovo viale Regina Margherita bruciando un semaforo rosso, poi contromano in via Boccaccio fino a quando vengono speronati, vanno a schiantarsi contro un panetto di cemento tra il Santuario Madonna delle Grazie" e il Parco di Monza. Sono costretti quindi a proseguire la fuga a piedi.
la Fiat Tipo speronata dalla gazzella
Michele e il suo capo-pattuglia, l'app. sc. q.s. Roberto Adamo, lasciano la gazzella e proseguono l'inseguimento a piedi, senza mai perdere il contatto visivo. Uno dei due rapinatori, il 40enne, scavalca il parapetto del ponte sul Lambro e si lancia nel fiume. Però non sa nuotare e inizia a urlare chiedendo aiuto. I due carabinieri, senza un attimo di esitazione, si lanciano a loro volta nell'acqua gelida del fiume per salvare il delinquente.
Il complice più giovane ne approfitta e, lasciato libero, prosegue la sua fuga a piedi, ma verrà intercettato quasi subito da una pattuglia dei carabinieri di Concorezzo. Entrambi i rapinatori sono stati arrestati per rapina, furto, resistenza a pubblico ufficiale e porto abusivo di armi. Sulla vettura rapinata i carabinieri hanno trovato infatti due coltelli, con lame lunghe rispettivamente 24 e 20 centimetri. Dopo il freddo delle acque del Lambro i due rapinatori si trovano al fresco nel carcere di Monza.