ANC Segrate

Associazione Nazionale Carabinieri
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mercoledì 16 novembre 2016

con l'impegno di tutti si può e si deve riuscire

lgt Sebastiano Spina
In questi giorni televisioni e giornali tornano a occuparsi dei problemi di Via Padova a Milano (al confine Ovest di Segrate).
Da due mesi, l'antico edificio della stazione dei Carabinieri al n. 257 di Via Padova è comandata dal maresciallo aiutante s.u.p.s. Andrea Roncallo, che abbiamo conosciuto quando operava a Pioltello (al confine Est di Segrate).



Per 35 anni ci ha lavorato giorno e notte Sebastiano Spina, ora 65enne, andato in pensione a settembre col grado di luogotenente, anche quando negli anni di piombo i terroristi attaccarono la caserma con una bomba.
 
In una recente intervista il luogotenente Spina ha spiegato che "Via Padova è una delle più pattugliate e seguite della città; una grande attenzione delle forze dell’ordine, personale attento. Negli anni Ottanta fui tra i carabinieri impiegati nel parco Lambro, il parco della droga. C’erano cadaveri ovunque, giovani uccisi dall’overdose. Pareva una sfida impossibile. Ma ce l’abbiamo fatta, grazie al contrasto e alle politiche sociali, agli arresti degli spacciatori e alle comunità per i tossicodipendenti. Si può, si deve uscire dalle criticità. Con l’impegno di tutti e una strategia".

Riguardo la proposta di far pattugliare le strade anche ai militari dell'Esercito, Spina ha dichiarato: "non mi interessano le polemiche politiche: io dico che se determinati abitanti possono sentirsi più protetti con il passaggio della camionetta dell’Esercito, perché no? È un aiuto, senza ovviamente scordare attorno la necessità di una grande rete, condivisa, matura e responsabile; questa strada non va affrontata a casaccio e al volo; dev’essere percorsa, respirata, se vogliamo interpretata".


La zona più pericolosa di Via Padova è all'incrocio con via Arquà, via Clitumno e via Chavez. Sono vie con palazzi fatiscenti e condomini che hanno bollette inevase della luce ormai superiori ai 400mila euro. Perciò le scale sono buie anche con la luna piena e gli inquilini, quasi tutti maschi, vanno su e giù di notte con le torce, come minatori. Gli estranei non sono graditi, si ritrovano come minimo lungamente scrutati.
In queste case di ringhiera, abitavano immigrati meridionali poveri, ora immigrati del mondo, ancora più poveri: quando un padrone di casa prende il posto dell'altro, preferisce disfarsi dei mobili, e chiunque, guardando quei truciolati sfondati e quelle stoffe bucate, può farsi un'idea della miseria di queste strade. Letti, coperte, cuscini vanno in affitto a 15 euro a notte, per decine e decine di persone, di fantasmi senza nome.


domenica 13 novembre 2016

fuori servizio e disarmato

car. sc. Marco Pitarra

Sabato 12 novembre, nel primo pomeriggio a Santa Lucia di Piave (TV) , Marco Pitarra, 27enne carabiniere scelto di Conegliano, tornando a casa dopo il lavoro, ha notato un'automobile che non era fermata all'alt della polizia locale.
Senza alcuna esitazione, spinto dal senso del dovere, con la sua vettura Marco Pitarra si è messo di traverso all'altezza di una rotonda. Ha bloccato l'auto in fuga e costretto gli occupanti a scendere. Lui era disarmato.
Nell'auto erano in tre, tutti di etnia Sinti. Pitarra fa appena in tempo a qualificarsi che i tre gli si avventano contro con calci e pugni in faccia e al busto.
Sembra mettersi male ma nel giro di pochi secondi, con i vigili, arriva una pattuglia dell'Arma: i tre Sinti vengono ammanettati dai colleghi.

Marco Pitarra ha spiegato che: “Il mestiere non lo fai solo quando indossi la divisa, uno è carabiniere 24 ore su 24, sennò è meglio che faccia un altro mestiere. Questa volta ho avuto la peggio perché sono stato il primo che li ha affrontati. Ma era necessario farlo, e sono contento di avere avuto questa prontezza”.
Pochi giorni prima gli stessi nomadi erano stati allontanati con un foglio di via da Santa Lucia di Piave, dove occupavano abusivamente una casa.