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domenica 25 gennaio 2015

tre arresti ma statistiche allarmanti



Dopo un complesso lavoro investigativo, i Carabinieri della compagnia di Monterotondo hanno rapidamente individuato e arrestato i tre giovani romeni rei confessi di un delitto efferato contro un anziano indifeso, il dottor Lucio Giacomoni di Mentana (a 23 km da Roma) ucciso nella sua abitazione.

Per cercare di capire il quadro generale della situazione - restando in Italia Centrale - non possiamo ignorare la lettera di denuncia di Filippo Saltamartini, sindaco di Cingoli (Macerata), senatore della Repubblica ed ex Vice-Questore di Polizia:

on. Saltamartini


RIPARLIAMO DI SICUREZZA (PUBBLICA)
Quando un fenomeno come quello dei furti nelle abitazioni aumenta a dismisura come negli ultimi tempi, l'allarme per la sicurezza è qualcosa di concreto e non è più solo una percezione di insicurezza (...).
Purtroppo in Italia su 100 furti commessi solo in 2 casi sono identificati gli autori.
La scienza criminologica ci insegna che questo cosiddetto "reato predatorio" era tipicamente occasionale. Generalmente cioè il ladro si metteva alla ricerca di ciò che poteva rubare, ma compiva il reato a seconda dell'opportunità che gli si presentava (una macchina aperta, un'abitazione con le chiavi sulla serratura ecc.).  Fino a qualche anno fa i furti in abitazione venivano consumati prevalentemente da tossicodipendenti o da nomadi.  E si rubava, generalmente, quando non c'era nessuno in casa. Si suonava il campanello o si telefonava o poi in caso di silenzio entravano.

Con l'importazione della criminalità dai Paesi ex-comunisti è cambiato il modus operandi: entrano anche quando le abitazioni sono occupate e, quel che è più grave, anche di notte. Spesso con vere e proprie bande che sotto minaccia della violenza impongono l'apertura di cassaforti ecc. Oltre ai furti in questi casi è anche oscuro il numero di altri reati (...).

In Italia ancorché il codice pena le punisce i furti in abitazione da 1 a 6 anni, non vi è esecuzione della pena. Mi spiego meglio. Se 2 dei 100 ladri che agiscono in Italia per un milione 800mila furti ogni anno (dati ISTAT) sono colti nell'atto di commettere il furto stesso sono arrestati dalla polizia giudiziaria ed entro 48 ore sono sottoposti alla convalida dell'arresto, SUBITO DOPO SONO SCARCERATI (perché la pena può essere scontata solo con una sentenza passata in giudicato, cioé inappellabile, che generalmente può arrivare dopo 10-12 anni). Generalmente questi reati vanno in prescrizione perché i giudici non ritengono queste condotte gravi anche se esiste l'obbligo di esercitare l'azione penale.  In realtà il codice prescrive il giudizio direttissimo ma i casi in cui si svolge si contano sulla dita di una mano.
Riassumendo: solo 2 ladri su 100 sono arrestati e quando finiscono nelle mani delle forze di polizia, dopo 48 ore sono in libertà e liberi di continuare a rubare. Basterebbe solo che scontassero 30 giorni perché si abbia un vero effetto dissuasivo (prevenzione speciale della pena). E se per caso, i 2 ladri sono condannati, c'è solo da aspettare una delle tante amnistie o indulti che periodicamente gli scioperi della fame di Pannella determinano, con la conseguenza che dopo aver frequentato l'Università del crimine, che è il carcere con le porte girevoli in 48 ore, tornano più scaltri e pericolosi a commettere reati. Talvolta anche a minacciare vittime e testimoni. Questa è la sintesi frettolosa, ma precisa della questione sicurezza dalle nostre parti. (...)

In questa situazione che cosa possono fare i 5 carabinieri di Cingoli o quelli di Macerata ?
Naturalmente non è una giustificazione. Hanno l'obbligo di intervenire sempre per esempio. Di fare tutti gli accertamenti e le indagini necessarie (compreso quando è utile la visione delle immagini delle nostre telecamere che funzionano perfettamente).

I coordinatori della sicurezza cioè il Prefetto e il questore dovrebbero appunto "coordinare" la politiche di sicurezza che ogni Corpo esercita ecc ecc.  Ma alla fine qual'è il risultato? Siamo sempre dentro i 2 a 100 o se va meglio i 3-4-5 a 100!
Cosa possono fare i Sindaci ? I Sindaci possono chiedere la riunione del Comitato provinciale che per Cingoli si è riunito meno di un mese fa in Prefettura.  Nell'occasione i carabinieri si sono impegnati ad aumentare 1 militare nell'organico della Stazione di Cingoli. Il Corpo forestale dello Stato manderà un terzo agente.
Ma il compito di svolgere indagini e identificare gli autori non è dei sindaci ma appartiene allo Stato negli organi che vanno dal Procuratore della Repubblica, alla polizia giudiziaria.
Conclusione. E' necessario riportare il tema sul binario del buon senso. 
Occorre approvare una legge dal seguente tenore: Art.625 ter codice penale:
"Chiunque viene condannato nella flagranza dei reati di cui all'articolo 624 bis del codice penale è punito con la reclusione da 6 a 12 anni. Non è ammesso il rito abbreviato. E' obbligatorio il rito direttissimo e la custodia cautelare in carcere dopo la condanna di primo grado".
Occorre affinare bene queste 3 righe e ripartirle bene tra i codici. E' certo che i ladri ci penseranno bene 10 volte prima di entrare. Sei anni di reclusione si scontano. Ma sopratutto consentirebbe di non mandare in giro per l'Italia bande di ladri provenienti dagli altri Paesi. (...) 

     Filippo Saltamartini
   











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